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Sono ancora vivo.... e questo mi basta.

domenica 13 maggio 2012

Viaggio di nozze

A Maggio dell' anno 2000 mi accingo, in compagnia della mia novella sposa Loredana, a salire per la prima (e probabilmente ultima) volta su di un aereo, dopo 13 ore di volo tranquillo e senza il minimo intoppo atterriamo a Bangkok. 
Appena usciti dall' ambiente climatizzato dell' aereo ci assale un "Terrificante Calore", il mio primo impulso fu quello di risalire la scaletta di sbarco, rientrare nell' aereo e tornare immediatamente indietro.

Bangkok è una citta infernale, costruita senza alcun criterio, accanto a grattacieli ipermoderni trovano posto catapecchie di lamiera arruginite, vicino a stupende ville con giardino e piscina ci sono baracche di legno in mezzo a pietre e pozzanghere..... un delirio, probabilmente non sanno cosa sia un "piano regolatore".

Per ben tre giorni una guida ci porta (con auto ed autista) in giro nel micidiale traffico cittadino per raggiungere Templi dove troviamo degli enormi Buddha seduti, coricati, sdraiati forse anche in piedi.... la cosa più divertente di questi tour è stare in macchina.... perchè c'è l'aria condizionata e fuori c'è sempre quel "Terrificante Calore" e tanto smog.

Poi finalmente raggiungiamo l' isola di Ko Samui dove fa sempre caldo ma è più ventilato, non c'è smog e si sta decisamente meglio.

A spasso sul lungomare......
In spiaggia...... naturalmente all' ombra
Foto obbligatoria per  tutte le donne che vanno a Ko Samui
davanti alla roccia a forma di minchia (anche se qui non si vede molto bene)
Altra foto obbligatoria, a spasso sull' elefante

Oltre al caldo l' unica altra cosa che mi ha colpito della Thailandia sono i "Fili della luce", tralicci e cavi elettrici formano curiose architetture lungo tutte le strade.




giovedì 10 maggio 2012

L'Inter

Essendo cresciuto non lontano da Torino in molti mi chiedevano perchè non fossi Juventino o Torinista ma bensì accanito tifoso interista, la risposta è molto semplice: in casa mia il calcio era praticamente ignorato da tutti, il sangue nerazzurro mi entrò nelle vene  direttamente dalla TV dalle partite dell' Inter in coppa dei campioni. Erano gli anni della grande Inter del mago Helenio Herrera, la mitica SartiBurgnicFacchettiTagninGuarneriPicchiJairMazzolaMilaniSuarezCorso.

Verso la fine degli anni 70 fino alla metà degli anni 90 mi sono completamente disinteressato al calcio fino a quando due amici risvegliarono in me la passione nerazzurra e per due anni consecutivi abbiamo frequentato assiduamente lo stadio di San Siro.


Stadio di San Siro, settore Arancio, primo anello, MachoMacho e Giò che sta succhiando la Cocacola

Giò sempre con la Cocacola ed io col berretto Pirelli

Nella stagione 98/99 restammo in due, io e Giò, volendo fare gli smargiassi decidiamo di fare l' abbonamento in tribuna, volevamo dei posti "proprio in braccio a Prisco" e così un pomeriggio partiamo per Milano, destinazione Stadio di San Siro, per renderci conto di persona della "vista dalla tribuna" e per sceglierci i posti, ma dopo le prime due o tre partite non riusciamo più ad andare e vendiamo l' abbonamento.


Stadio di San Siro deserto visto dalle tribune
Lo spogliatoio


La tessera d' abbonamento che dimostra che non ho perso una sola partita
Qui manca il foro alla prima partita ma solo perchè quel giorno l'addetto non aveva la macchinetta per forare

martedì 1 maggio 2012

Agnolotti

Nelle famiglie piemontesi l' agnolotto era il piatto che si portava in tavola alla domenica, a pranzo, con tutta la famiglia riunita e non mancava mai nei pranzi importanti.

Al "Bar Ristorante Albergo Dell' Angelo" l' agnolotto fatto in casa era una delle specialità più richieste.

La nonna Albina, il nonno Mario e la mia mamma alle prese con gli agnolotti nella delicata fase di "separazione" prima di buttarli nell' acqua bollente
La preparazione degli agnolotti era un vero e proprio rito, una procedura codificata che coinvolgeva tutta la famiglia con i suoi tempi e i suoi strumenti. 
Io mi aggiravo attorno al tavolo e volevo essere coinvolto, per farmi contento mi facevano "distribuire" il ripieno sul foglio di pasta steso sullo stampo, poi la mamma ci metteva un altro foglio di pasta sopra, si girava lo stampo..... e voilà, una dozzina era belle che pronta.
Dopo un po' venivo allontanato da questa operazione perchè rallentavo il "rito" e gli agnolotti uscivano piuttosto irregolari.... alcuni troppo pieni ed altri striminziti, allora mi veniva data un po' di pasta in un angolino del tavolo..... e "su da bravo.... gioca lì e non rompere!"

L' Agnolotto prodotto nella cucina dell' "Albergo Dell' Angelo"
era ripieno di arrosto di coniglio e spinaci e veniva servito al ragù di carne di manzo
con abbondante spolverata di grana padano grattugiato.
Un significativo passo verso la felicità!