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Sono ancora vivo.... e questo mi basta.

giovedì 29 settembre 2011

Vestito alla marinara


Un pomeriggio mia madre mi fece indossare questo bel vestito da marinaretto e mi portò da Munsu Varese, un signore alto magro e dai capelli bianchi che faceva il fotografo, credo volesse immortalare i miei 5 anni, mi scattarono una dozzina di foto e questa con l' elefantino è quella che preferisco.
Ricordo che mia madre parlava Italiano con Munsu Varese, la cosa mi stupiva perchè l' italiano per noi era una "lingua straniera" che si usava solo coi forestieri ed in certi casi con le autorità del paese, in famiglia e tra paesani si parlava solo ed esclusivamente in dialetto.
A scuola mi sembrava di essere all' estero, tutti parlavano italiano ed all' inizio feci molta fatica ad adeguarmi, come molti altri bambini, tendevo ad italianizzare i termini dialettali e quindi venivano fuori neologismi come "Potagerro", "Imbossore", "Fruglio", "Articiocco" e la sedia continuò ad essere la "cadrega" per un bel po'.

Mash se ne frega


Ecco un altro dei miei film "culto" diretto da Robert Altman nel 1970, dovrei averlo visto nel 1971/72 naturalmente a Cavagnolo, venne rieditato nel 77/78 e andai a rivederlo questa volta a Chivasso, una terza volta lo vidi ad una rassegna estiva di un cinema d'essai (forse a Torino) e ovviamente l'ho rivisto in cassetta.
Come dimenticare Occhio di Falco, Bollore, Cassiodoro, Radar......
Un film corrosivo ed irriverente, incredibilmente divertente che tratta un argomento terribilmente drammatico come la guerra.

Nella versione italiana la frase di lancio era: "Mash se ne frega" e la cosa era perfettamente in linea con la mia filosofia di vita tesa al menefreghismo più assoluto, fregarsene di tutto e pensare solo a divertirsi..... tentando comunque di mantenere una propria etica, come i protagonisti del film che in mezzo a dolore e morte non fanno altro che tirarsi brutti scherzi e sfottersi a vicenda, mettendo in ridicolo quelli che si prendono troppo sul serio,  

lunedì 26 settembre 2011

Saluti da....


"Saluti da...." è una Video/Alchimia realizzata da Nervo Riccardo e The Mefi, Opera molto "criptica" a cui neanche gli stessi autori hanno saputo dare un significato, nonostante si siano notevolmente spremuti il cervello non è uscita nessuna logica plausibile, nessun significato accettabile, nessuna "morale" o "filosofia" ma solo un illogica demenza.....
Chiunque si sforzi di trovarci qualche significato compie un gesto assolutamente inutile.... e comunque si assuma le responsabilità delle sue conclusioni!!


Il Video non è altro che alcune sequenze di Koyaanisqatsi riprese da un televisore con una telecamera e rimontate a casaccio, la colonna sonora è costituita da tre differenti versioni di "Contort Yourself" dei Contortions fatte a pezzi e rimontate senza neanche cercare di dare una continuità ritmica (anzi cercando di fare il contrario)..... il tutto venne realizzato in una sera a casa mia, verso le due di notte non sapendo come finirlo abbandoniamo il lavoro, il giorno dopo gli appiccico una "coda" finale, che non c'entra nulla con il resto del video, ma gli dà quel tocco di demenzialità che lo rende incomprensibile. Eureka!!!
L' opera è stata presentata al festival "Cinema Giovani" di Torino nella sezione "Spazio Aperto" insieme a "Pornozilla".

Il video dura circa 18 minuti e per caricarlo su YouTube ho dovuto spezzarlo in due parti

Part 1

Part 2

Buon divertimento........ Beh! si fa per dire!!!!

domenica 25 settembre 2011

Strana pioggia di dischi


"La Periferia" è un piccolo settimanale del chivassese che si occupa di cronaca e politica locale, circa 30 anni fà pubblico un piccolo trafiletto dove si parlava di "Una strana pioggia di dischi" (45 Giri) che aveva colpito Verolengo, Chivasso e Crescentino.
Questa è stata un altra delle nostre "Azioni Assolutamente Inutili".
Avevo comprato per poche lire un enorme blocco di 45 giri, due grossi scatoloni pieni, la maggior parte erano dischi da JukeBox senza copertina ed in condizioni disastrose, qualcosa riuscii a salvare ma la stragrande maggioranza era da buttare. Avevo già un grosso baule pieno di 45 giri che negli anni avevo destinato alla spazzatura, così una sera verso mezzanotte ci viene una grossa illuminazione - eravamo naturalmente io, Paolo e Riccardo  - carichiamo sul ford transit di Paolo i due scatoloni e il baule e ci dirigiamo a Verolengo (non so perchè proprio a Verolengo), Paolo è alla guida, io e Riccardo dietro, percorriamo le strade del paese lentamente ed iniziamo a lanciare dischi dal furgone, a destra e a sinistra, nei cortili, sui balconi, sui tetti, per la strada.... poi ci dirigiamo a Chivasso, nel centro e qui facciamo di più, scendiamo anche dal furgone per infilare dischi sotto alle porte, nelle vetrine, nelle buche delle lettere..... ultima tappa a Crescentino.... inutile dire che ci siamo divertiti come matti.
Erano quelle piccole cose, quei sani divertimenti che davano un senso alle nostre vite, altrimenti così deprimenti, di ragazzi di provincia ("Ribelli con l'urlo nella pelle")

venerdì 23 settembre 2011

Mah?? Stà Piovendo???


E' a bordo di un pulmino come questo che abbiamo compiuto l' azione più stupida ed inutile tra le "Azioni Assolutamente Inutili". L' azione si svolse a Torino nel 1980/81 circa. Era un pomeriggio di un qualsiasi giorno di sole (con la pioggia l'azione non avrebbe avuto effetto alcuno) e, col veloce mezzo sopra esposto, ero in procinto di partire alla volta della metropoli per fare una consegna floreale, nell' attraversare il nostro ridente villaggio, per il più fortuito dei casi, ti incontro Paolo e Riccardo, mi fermo e porgo loro l' occasione di effettuare un piacevole giro nel capoluogo, non avendo altro da fare i due accettano e partiamo.
Dopo aver fatto la consegna, facciamo un giro in centro ed avendo il vetro sporco aziono gli spruzzatori per pulirlo, uno dei due spruzzatori era rivolto verso il marciapiede e il getto colpisce in pieno un passante con nostra grande ilarità, lo sfortunato passante non capisce che lo spruzzo proveniva dal nostro mezzo e si guarda intorno ed in alto in cerca della sua provenienza, la cosa ci diverte ancora di più.... e ripetiamo l'operazione con uguale risultato.... divertimento alle stelle. Appena trovo lo spazio mi fermo e scendo, ma invece di rimettere a posto lo spruzzatore "assassino" giro anche l'altro verso il marciapiede, riprendiamo la marcia cercando di stare il più vicino possibile al marciapiede e cerchiamo di colpire il maggior numero di passanti, scegliendo quelli che ci sembravano più adatti al nostro divertimento.... giriamo per circa due ore per il centro di Torino riuscendo a colpire un centinaio di persone e ridendo come dei matti..... qualcuno capisce da dove arrivano gli spruzzi e ci manda a quel paese, qualcuno ci guarda sospettoso.....
Siamo tutti e tre colti da una specie di "Raptus della risata", ridiamo fino alle lacrime, fino a quando quasi ti manca il fiato..... dopo due ore non ce la facciamo più e per non rischiare di pisciarci addosso abbandoniamo sfiniti.....

mercoledì 21 settembre 2011

Sierra Charriba


"Sierra Charriba", visto a Cavagnolo credo nel 1965/66, è stato il primo film che mi ha entusiasmato al punto di volerlo subito rivedere un' altra volta, ci andai il sabato sera e ci tornai la domenica pomeriggio dicendo a mia madre che andavo all' oratorio. La domenica sera poi restai alla finestra della mia camera, da li riuscivo a sentire il sonoro del film e così potevo rivivere ancora una volta il mitico evento.
Quando iniziai a capirci un po' di più in materia cinematografica e venni a sapere che il film in questione era di Sam Peckinpah capii anche perchè mi era piaciuto così tanto.
Peckinpah è ancora oggi uno dei miei registi preferiti e adoro tutti i suoi film.

lunedì 19 settembre 2011

Filmare l' alba

Ad Albugnano c'e un noto punto panoramico da cui si domina la pianura padana ed in certi giorni si riesce a vedere perfino la madonnina del duomo di Milano, per un lavoro teatrale che non fù mai realizzato ci serviva una scena in cui si vedesse sorgere il sole, mi sembrò un' idea geniale filmare l'alba da questa posizione strategica. Alle 11 di sera mi consulto con Maso, il noto esperto di fotografia, che mi dà alcuni consigli e poi decide di accompagnarmi nell' impresa, io avevo una super8 (le telecamere ancora non c'erano) ma non un cavalletto, però sapevo che Miuzzi ne aveva uno, verso mezzanotte partiamo per Chivasso alla ricerca di Miuzzi e per fortuna riusciamo a beccarlo (naturalmente era a casa che stava dormendo), era talmente entusiasta della cosa che decide di unirsi anche lui alla spedizione. Non sapendo a che ora sorgesse il sole, per paura di arrivare tardi e di perderci l' evento saliamo in macchina e partiamo, ci viene però il dubbio che così saremmo arrivati fin troppo presto quindi facciamo una piccola deviazione e passiamo alla "Fontanina", mangiamo un po' di carne all' albese e una pizza con un paio di birre ed intanto studiamo le strategie di ripresa, ripartiamo e arriviamo ad Albugnano in piena notte, cerchiamo il punto che ci sembrava più adatto e, con l'aiuto di una pila, sistemiamo la cinepresa sul cavalletto, intanto ci eravamo inoltrati in discorsi "filosofici" che ci tennero occupati fino a quando ci accorgiamo che la notte comincia a schiarire, allora ci guardiamo intorno e cominciamo a pensare che in quella mattinata, grigia e nuvolosa forse il sole non l'avremmo visto sorgere, dal punto in cui avevamo piazzato la cinepresa l' unica cosa che si vedeva era...... nebbia, la padania era coperta di nebbia, il cielo era nuvoloso ed era un miracolo che non piovesse..... così smontiamo tutto e torniamo a casa. Era stato bellissimo.

Maso, Miuzzi ed io nel parco di Albugnano nel tentativo di filmare l' alba

giovedì 15 settembre 2011

The House on The Hill

Nel settembre del 1974 si apre ufficialmente "The House on The Hill" il cui nome, scritto su di un cartello posto sull' entrata principale, deriva dal titolo del secondo LP degli Audience (un gran bel disco che all' epoca mi piaceva un sacco). 


Era una vecchia cascina in una frazione di Cavagnolo di proprietà di un amico che, con somma incoscienza, decise di metterla a disposizione come ritrovo e covo della nostra allegra compagnia. La stanza più grande era quella dei "festini", si piazza uno stereo, un po' di sedie tutto intorno, un tavolo con pasticcini e beveraggi e poi si riempie la stanza di ragazzini che tra un ballo e l'altro cercavano (quasi sempre senza riuscirci) di combinare qualche accoppiamento. Il momento magico erano "i lenti" si abbassavano le luci, ci si accaparrava qualcuno possibilmente dell' altro sesso e si tentava di infilargli la lingua in bocca, ogni tanto il tentativo andava a buon fine e ci si fidanzava per un paio di giorni, così si poteva passare nel "privè", un locale dove avevamo allestito alcuni divani con delle balle di paglia (naturalmente fumavamo tutti come turchi ed è un miracolo che non sia andato tutto a fuoco) dove si poteva pomiciare e palpeggiare stando comodamente stravaccati. Le ragazze, secondo un antica tradizione, erano sempre in numero minore dei maschietti e c'erano sempre quattro o cinque sfigati che restavano a piedi, per loro c'era la cucina dove si poteva giocare a carte o mangiare qualcosa.

Dalle nostre parti è usanza che tutti i ragazzi e le ragazze del paese che compiono 18 anni nel corso del nuovo anno organizzino quella che si chiama la "Festa della Leva", la qual cosa prevedeva che, durante le vacanze di natale, si organizzasse il "Pranzo della Leva" dove potevano partecipare i genitori e le autorità del paese, seguivano poi una serie di feste in casa dei coscritti o in qualche locale. Le feste della Leva del 1957 si tennero in gran parte nella "The House on The Hill".

Una delle altre attività praticate nella casa sulla collina erano le sedute spiritiche, credo che questa mania fosse dovuta al film "L' Esorcista", ne abbiamo fatte credo una dozzina e più o meno si svolgevano in questo modo: sul tavolo si faceva un cerchio con le lettere e i numeri e si metteva un bicchiere rovesciato nel centro, tutti seduti intorno al tavolo con un dito sul bicchiere, luci spente - solo una candela - concentrazione.... e dopo alcuni minuti il bicchiere iniziava a muoversi, allora iniziavamo a fargli delle domande tipo "Chi Sei?", "Da dove vieni?", "Cosa facevi in vita?" "Chi vincerà lo scudetto?" etc...
Il bicchiere si spostava sulle lettere a volte componendo parole senza senso, altre volte rispondendo più o meno a tono..... lo scopo comunque era evocare Satana, così dopo i convenevoli di rito si passava al sodo "Non ci puoi chiamare Satana?" "Si"..... arriva Satana e il bicchiere prende velocità e si muove più convulsamente.... qualcuno getta nel cerchio un piccolo crocifisso, il bicchiere come impazzito lo butta fuori..... a questo punto avevamo già riacceso le luci, qualcuno aveva staccato il dito dal bicchiere, qualcun altro fumava tranquillamente sparando cazzate tipo "chiedigli che ora è domani a quest' ora?" e ride.... ci alterniamo a tenere il dito sul bicchiere, a volte ci sono solo due persone e proviamo anche a staccarci tutti.... e il bicchiere si ferma, come rimettiamo il dito riparte.... la cosa andava avanti per un paio d'ore.... verso mezzanotte ci rompevamo i coglioni e andavamo in pizzeria.
Io, lo giuro, il bicchiere non lo muovevo.... o chiesto a tutti "Ma sei tu che lo spingevi?" e tutti hanno negato, anche a distanza di anni o rifatto la stessa domanda aggiungendo "ora me lo puoi anche dire" ma la risposta è sempre stata negativa....... io so solo che quel bicchiere si muoveva, in alcuni momenti anche molto veloce..... comunque continuo a non credere a queste cose.

Il 13 Maggio del 1975 parto per il servizio militare e The House on The Hill chiude i battenti.
Purtroppo di quel periodo non esistono documentazioni fotografiche.


The House on The Hill nel 2022, niente a che vedere con quella del disco!

Il Collegio

San Benigno Canavese - Anni scolastici 1966/67 e 1967/68
Prima e Seconda Media


Questo è il cortile interno del collegio di San Benigno Canavese dove ho trascorso i due anni più brutti della mia vita. In questa specie di Lager infernale gestito dai preti salesiani ho subito terribili torture quali gli "esercizi spirituali": un intera settimana in cui non si poteva parlare con nessuno, si era sottoposti a sacre letture, celebrazioni di messe, prediche infinite e bisognava continuamente pregare, ci aggiravamo per il cortile ammutoliti, ognuno per conto suo, circondati da cartelli con scritte tipo "Dio ti vede", "Ricordati che devi morire", "Non commetere atti impuri".... venivano abolite tutte le ricreazioni e neanche a tavola si poteva parlare. Per fortuna che si facevano solo una volta all' anno......
La giornata tipo era regolata più o meno in questo modo: Ore 6,30 Sveglia - Ore 7 Santa Messa - Ore 8 Colazione con relative preghiere - 8,15 Breve ricreazione - 8,30 Scuola con preghiera iniziale e breve intervallo dopo due ore - Ore 12,30 Pranzo con preghiera di ringraziamento e a volte sacre letture - Ore 13 Lunga ricreazione con partitella di pallone - Ore 14,30 Scuola - ore 16,30 ricreazione - Ore 17 Studio con preghiera - ore 18,30 Breve ricreazione e poi Cena con preghiera - Ore 19,30 Breve ricreazione - Ore 20 Funzione religiosa della sera con lunga predica finale e recita del rosario - Ore 21,30 in camerata per la notte, ancora un ultima preghiera - Ore 10 Si spengono le luci.
Ora capite perchè ho sviluppato un forte odio per la religione, i preti, Gesù Cristo, la Madonna e tutti i santi....... eravamo li per studiare..... mica per diventare preti!!!!
Alla domenica dopo la Santa Messa Deluxe se ti venivano a prendere potevi andare a casa ma dovevi rientrare per la cena e dopo la funzione serale con relativo rosario deluxe, se ti eri comportato bene, c'era...... il CINEMA..... ma non illudetevi troppo ...... la maggior parte dei film erano a carattere religioso (tipo la vita di Papa Giovanni XXIII), vecchi western, stupidi film Disney, Marcellino pane e vino.....
Dimenticavo al sabato pomeriggio alle ore 17 invece dello studio c'era la doccia.
Potete anche capire come mai ogni domenica verso le sei del pomeriggio, quando mio padre mi riportava nel lager, io facessi di tutto per non rientrare aggrappandomi disperatamente prima alla portiera dell' auto, poi ad ogni palo o ringhiera e per finire puntando i piedi contro il muro il tutto accompagnato da urli spaventosi e pianti..... dopo un po' di mesi mi sono arreso e rassegnato alla mia infausta sorte.... ma era solo per non far soffrire i miei genitori.... trovai comunque il modo per vendicarmi e alla fine del secondo anno mi cacciarono per cattiva condotta..... e meno male!!!!!


Prima Media 1966/67


Seconda Media 1967/68

mercoledì 14 settembre 2011

Lou Reed - Palasport 12 Febbraio 1975 Torino

Una cosa che non ho mai capito ed ancora oggi mi tormenta è ....... ma perchè Branduardi????

Lou Reed è l' unico musicista di cui ho comprato tutti i dischi appena uscivano (compreso Metal Machine Music) dal 1972 fino al 2004, non l'ho mai abbandonato neanche nei suoi momenti peggiori (Growing up in public, Mistrial). Di lui ho recuperato tutto quello che aveva inciso coi Velvet Underground (nel 67/68 ero troppo piccolo per arrivare ai Velvet, stavo ancora dalle parti di Little Tony) e considero Berlin uno dei dischi più belli della storia del rock (e non solo).
In quel febbraio del 1975 avevo appena comprato Sally Can't Dance e mi ero ritrovato un Lou Reed biondo ossigenato che strizzava l'occhiolino al rhythm'n blues (con persino delle sezioni di fiati) e quindi quella sera me lo aspettavo biondo..... e invece niente.... quella sera di Sally Can't Dance neanche l'ombra, come se non fosse mai uscito.... più tardi si venne a sapere che Lou ha sempre odiato quel disco.
Il concerto è più o meno quello di Rock'n'roll Animal ed è con quel look che si presenta, calzamaglia nera attillata, capello corto, occhiali neri...... emozione indescrivibile perchè in realtà era quello il Lou Reed che avrei voluto vedere (Anche se nel mio infinito amore gli avevo già perdonato il biondo.... e poi Sally Can't Dance non è un brutto disco... anzi contiene alcuni pezzi decisamente belli come "Baby Face", "Billy" e soprattutto "Kill your Sons"). Non concede molto allo spettacolo e non si abbandona a gesti plateali (tipo dai tutti insieme... battete le mani! o stravaccarsi a terra etc.), solo qualche mossettina ogni tanto, ma per la maggior parte del tempo se ne stà sobriamente ritto dietro al microfono quasi immobile. Il giorno prima mi ero riascoltato tutto Berlin e mi beavo del fatto che la moderna tecnologia permetteva ad un tizio di New York di registrare la sua musica su di un pezzo di plastica e farla arrivare fino a Cavagnolo dove io potevo ascoltarla e in qualche modo condividere le sue emozioni e creare una specie di contatto "mentale". Gli String Driven Thing proprio non me li ricordo e di Branduardi ne avrei fatto volentieri a meno.

martedì 13 settembre 2011

GNP

Nel 1979 feci casualmente una straordinaria scoperta. Da qualche parte avevo trovato un disco della GNP Crescendo che nella busta interna aveva un coupon per la richiesta del catalogo, lo compilai e lo spedii credendo vano il mio gesto, non so perchè ma non credevo mi avrebbero risposto....
Il motivo che mi aveva spinto a questo gesto era che la GNP pubblicava i dischi dei Seeds, la mitica band di Sky Saxon, ed in Italia a quei tempi non era facile trovare tali vinili.
Con mio grande stupore dopo una ventina di giorni arrivò la risposta, ero molto sorpreso e pensavo che fosse un evento straordinario.... ma incoraggiato da tale accadimento iniziai a scrivere a tutte le piccole etichette (che rispondevano quasi sempre) ed anche alle grosse multinazionali (che rispondevano quasi mai)

Dopo alcuni giorni di "studio" del catalogo ricevuto decisi di tentare l' impossibile ed ordinai alcuni dischi dei Seeds, spedii l' apposito modulo e la ricevuta del vaglia internazionale e restai in trepidante attesa.... scelsi la spedizione via mare (la via aerea era troppo cara) e dopo circa due mesi arrivò il mio pacco.
Ero felice come una pasqua, pensavo di aver fatto una grande scoperta ed iniziai a comprare dischi introvabili in Italia direttamente per posta dalle piccole labels che stavano nascendo in USA (Slash, Rhino, Frontier, Posh Boy, Bomp etc.) e in Inghilterra (Stiff, Chiswick, Rough Trade...)


Molti di quei dischi purtroppo li ho poi venduti, ma alcuni sono ancora in mio possesso e li custodisco gelosamente (Tra cui un paio dei Seeds)

lunedì 12 settembre 2011

Omaggio a Marlene

Questo post lo voglio dedicare ad una delle mie attrici preferite, che non è Marlene Dietrich come potrebbe far pensare il titolo, ma è la sensazionale 


MARLENE WILLOUGHBY

Attrice attiva nell' underground newyorchese dal 1970 fino alla metà degli anni 80 anche se le sue apparizioni diventano sempre meno frequenti, lavora in prevalenza con la Avon Production (in particolare con Shaun Costello) e con Roberta Findlay.
Versatile e trasformista la sua presenza garantisce performance di altissimo livello, nonostante la sua bravura non è quasi mai protagonista ma offre sempre impeccabili caratterizzazioni in qualsiasi ruolo venga impiegata. 

"Outlaw Ladies" 1981 - Ron Sullivan



Marlene è coprotagonista ed offre una delle sue migliori interpretazioni
"Pandora's Mirror" 1981 - Shaun Costello



Altra grande prova nel ruolo di una viziosa Vamp
"Farmer Daughter" - 1977 Zebedy Colt

Con Nancy Dare
Nei panni di una scatenata e sfortunata teenager
Cameo role in "Dear Pam" 1976 Roberta Findlay
"Dirty Lilly" 1978 Chuck Vincent
"Fur Trap" 1979 David Stitt 
"Tiffany Minx" 1981 Roberta Findlay - Anne
"A Woman Torment" 1977 Roberta Findlay - A Curious Neighbourhood
"Inside Jennifer Welles" 1977 Jennifer Welles (ma in realtà diretto da Joe Sarno) - Lesbian Professor
La bionda è appunto Jennifer Welles
"Dracula Exotica" 1980 Shaun Costello - In Medioeval Orgy
"From Holly with Love" 1978 Jack Fredman - Eileen Hanley
"More than Sisters" 1979 Shaun Costello -  Matron McNamara, Sadistic Nurse
"Pink Ladies" 1980 Richard Malher - Bordello Hooker

giovedì 8 settembre 2011

HGL

Naturalmente HGL stà per Hershell Gordon Lewis, the Godfather of Gore
Ecco il gruppo di amici con cui andai al mitico incontro da sinistra a destra Andrea Cernotto da Ivrea, Max Della Mora da Milano, HGL, Luca Varani da Milano, Giovanni Arduino da Moncalieri e Arietti "the Mefi" Maurizio da Cavagnolo

HGL Firma la mia cassetta VHS di Blood Feast

HGL durante l'incontro col pubblico di fans dopo la proiezione di 2000 Maniacs


HGL mostra e approva la mia fanzine "The Amazing MEFI"
L'incontro con HGL avvenne nel corso della manifestazione "Dylan Dog Festival" Venerdì 23 Ottobre 1987 al Teatro "Actor's Playhouse Baires Int." di Milano, e se la memoria non mi inganna è quella volta che Giovanni Arduino rimase appiedato a Castiglione mentre si recava a Cavagnolo per raggiungermi e ho dovuto andarlo a prendere, dopo l'incontro andammo a mangiare ma questo magari non interessa a nessuno.

HGL fù molto gentile e paziente, una persona davvero squisita.



Cose dell' altro mondo


La cosa migliore è l'idea che, purtroppo per gli autori, non è nuova, vedi "Un giorno senza messicani" di Alfonso Arau (2004). Per il resto si tratta di un film comico che non fa ridere.
E poi non ho mica capito bene se la "morale" sia che non possiamo fare a meno degli extracomunitari e dobbiamo imparare ad accettarli, integrarli ed anche ad amarli o piuttosto ci voglia dire che, con un po' di sacrifici e rimboccandoci le maniche, possiamo benissimo farne a meno.
A parte le macchiette di "contorno" la storia ruota attorno a tre personaggi, Mastandrea che si aggira per il film completamente disinteressato a ciò che sta accadendo, l' unico suo problema è la madre malata di Alzheimer per la quale trova subito il modo di sostituirne la badante sparita, l' unico suo cruccio è che la sua ex fidanzata aspetta un figlio da un negro, lei (la fidanzata) fa la maestra e quando il negro gli propone di sposarla fugge visibilmente turbata e, sparito il negro, non ci pensa due volte a tornare con Mastandrea (che dice "In fondo... I figli sono di chi li cresce" e vissero felici e contenti senza il negro). Abatantuono è un industrialotto che da una TV privata inveisce contro gli immigrati, ma ha domestici, operai e succhiapopparuolo di importazione, anche lui si adatta e lo vediamo alle prese con il bucato e sua moglie torna a stirare, alla fine, anche se tutti partecipano ad una specie di veglia per farli tornare, è l' unico che parte per l' Africa (in camioncino!!!) ma solo perchè gli manca tanto la sua succhiatrice (la moglie ne ha sempre una e non vuole mai "andare in giostra").
Per me è come minimo molto, ma moooolto ambiguo...... o magari non ho capito un cazzo!

Scacco alla Regina


Curioso e bizzarro film del 1969 che ho visto da ragazzino al cinema di Cavagnolo
Per noi della provincia più profonda questo film ambientato nei vizi e nelle perversioni dell' alta società era un film di fantascienza, nulla di ciò che vedevo poteva avverarsi nel nostro "piccolo mondo antico" di Cavagnolo, forse è per questo che esercitò su di me un fascino morboso che vaga ancora nella mia memoria. Del film non ricordo assolutamente nulla, solo quest' atmosfera "fascinomorbosa" ed un pochino sado\maso.
Avrei voluto rivederlo ma nell' era del VHS non credo fosse disponibile, oggi che sicuramente ci sarà in DVD (magari con contenuti speciali) non me ne frega più niente.


Personaggi e Interpreti accreditati nei titoli di testa
Rosanna Schiaffino - Margaret Mevin, la Diva
Haydee Politoff - Silvia, la Schiava
Romolo Valli - Valdman
Aldo Giuffrè - Spartaco, il Maggiordomo
Daniela Surina - Dina, la Segretaria
Gabriele Tinti - Franco
Elvira Tonelli - Vittorina, la Governante
Ileana Rigano (CSC) - la Cameriera
Giorgio Gruden
Edda Ferronao - Maria

Mario Erpichini


Altri interpreti non citati:
Bruno Boschetti - Commensale alla cena dell' asta
Pupita Lea Scuderoni - Commensale alla cena dell' asta
Andrea Esterhazy - Commensale alla cena dell' asta

Tom Felleghi -  Commensale alla cena dell'asta


Bruno Alias - Invitato alla Festa (a destra)
Alla Cena Finale sono presenti 10 Commensali + La Schiaffino e Valli
Sono Inoltre presenti 3 Camerieri