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mercoledì 28 settembre 2022

Sparare col cannone

Siamo a Montoso, provincia di Cuneo, aprile o maggio del 1976, la data precisa non la ricordo
Dopo un anno di prove, di esercitazioni, di apri e chiudi sti cazzo di obici, monta e smonta tutto l'ambaradan... finalmente si spara sul serio.

Qui abbiamo la batteria al completo, l'unico in piedi senza basco è il tenente Margherito (me lo ricordo bene perchè gli cantavamo sempre "Io per te Margherito... ciò sciupato una vita... ma ero pazzo di te..." ) vicino a lui il Tenente Mastroluca (che era una specie di Sergente Maggiore Hartman) e poi il Capitano Potenza, io sono il quarto da sinistra in piedi col bottiglione di vino in mano.

Questo è il mio "pezzo", il cannone al mio comando con tutti i serventi al pezzo di cui non ricordo tutti i nomi, stranamente uno di loro si chiamava Paolo Lunardi, proprio come il mio amico Pitu Pitumpa, il tiratore si chiamava Palladino, mentre quello accovacciato dietro col basco si chiamava Appendino ed era di Rivarolo ed anni dopo lo incontrai una volta alla Metro, ma di tutto questo a voi non frega una minchia.


Qui siamo alla preparazione delle cariche, quelli bianchi che vedete sono i sacchetti di polvere da sparo 
dosati a seconda della gittata del lancio, quello in piedi coi gradi di caporale sono io.
Essendo il primo pezzo della batteria toccava a me fare i lanci di aggiustamento e così ho avuto la libidine di sparare due o tre colpi in più degli altri


E finalmente si spara!!!


Questa in Bianco e Nero è una fotografia scattata probabilmente da Robi Appendino e, a giudicare dallo "sbragamento", dovrebbe essere stata fatta dopo aver sparato, prima di smontare tutto e tornare in caserma.



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