Andare all' October Fest diventa il sogno di tutti i birreristi, così nel settembre del 1980 decido che dovevo andarci anch'io, l' urgente desiderio mi colpisce un noioso venerdì pomeriggio, in compagnia di mio cugino Mario ci stavamo interrogando sulla possibile meta della serata quando improvvisamente si accende la lampadina..... perchè non andare all' October Fest? Brillante idea.... certo che Monaco non è proprio dietro l'angolo... per rendere il viaggio meno noioso e la scampagnata più interessante decidiamo di coinvolgere il Dante, la Maria e mia cugina Mirella.... che per fatal combinazione erano li pronti, con la valigia in mano, come se telepaticamente avessero percepito le nostre intenzioni. Partiamo venerdì nella tarda serata ed arriviamo a Monaco il sabato mattina all' alba, dopo aver girato un paio d'ore troviamo finalmente l' October Fest (Monaco è un pelino più grande di Cavagnolo.... ed anche di Chivasso!!!).
Il colpo d'occhio è impressionante, una marea di persone di cui non si vede la fine, enormi stand, giostre, chioschi e altre attrazioni..... Ognuno, di circa una decina di stands (padiglioni), è grande come l' intera "fiera dei vini" di Torino, tutti hanno al centro un grande palco con sopra l' orchestra e una decina di ballerini in costume tirolese che saltellano al ritmo di polka, i tavoli sono sempre tutti occupati, a qualsiasi ora, ci sono centinaia di cameriere in costume tirolese che viaggiano ininterrotamente avanti e indietro con una decina di boccali da un litro, hanno gonne lunghe ma scollature generose su seni abbondanti (credo facciano una selezione scartando quelle col seno piccolo!).
Entriamo in uno di questi stand attratti da un enorme maiale allo spiedo che sovrasta l' entrata, un po' assonnati ma molto affamati, mangiamo e beviamo godendoci finalmente la nostra meritata birra dopo un viaggio di 700 Km. Finito di banchettare ci prende un po' l' abbiocco, quello strano stato mentale per cui, nonostante il gran casino e la musica, i tuoi occhi non riescono a stare aperti e ti addormenti.... anche se stai parlando con qualcuno.
A tavola..... noi beviamo e il Dante scatta..... |
Cerchiamo allora un posto tranquillo dove riposare, un bel prato verde, soffice e morbido che a Monaco non è difficile da trovare: il villaggio olimpico.
Tra le bellissime tensostrutture, lo stadio, laghetti e piscine troviamo il nostro agognato praticello ed all' ombra dell' ultimo sole ci siamo assopiti. Al nostro risveglio siamo tornati alla festa, abbiamo fatto cena ed abbiamo scoperto che alle 11 tutto quel meraviglioso "paese dei balocchi" chiudeva i battenti......
oooooooooooh! che delusione! ..... ma proprio sul più bello........... oooooooooooh!!!!
Purtroppo i tedeschi son fatti così, alle 11 .... rauss, tutti a casa a dormire! e attenti a non fare troppo casino, che li la polizia mena.... così migliaia di tedeschi barcollanti si avviano a casa silenziosamente....
uno di questi si ferma in mezzo alla strada, proprio di fronte a noi, reggendosi a malapena in equilibrio inizia una eterna pisciata.... non finiva più.... sarà andato avanti un quarto d'ora.
A questo punto cerchiamo un posto per dormire e, solo dopo aver trovato il tutto esaurito in una mezza dozzina di hotel e pensioni, ci rendiamo conto che forse era un po' difficile trovare anche un solo letto libero nel raggio di 20 Km.... il sabato sera, a Monaco, durante l' october fest..... ma figuriamoci.
E quindi, di conseguenza, torniamo a casa.
Nel viaggio di ritorno ci fermiamo a Vaduz in Liechtenstein per coronare un altro mio desiderio che avevo dal giorno in cui a scuola, studiando la geografia europea, ho scoperto il Liechtenstein, paese dal nome impronunciabile talmente piccolo che la sua capitale Vaduz era poco più grande di Cavagnolo!!!