PREMESSA
In realtà io non sono un vero musicista, strimpello maldestramente la chitarra, riesco a malapena ad andare a tempo e non ho molto "orecchio". Non riesco a "tirare giù" gli accordi di una canzone, non conosco i giri armonici, non so fare un assolo.
Ero reduce dall' esperienza con gli Skarab dove gli altri due chitarristi mi facevano vedere quello che dovevo fare ed il volume della mia chitarra era sempre piuttosto basso, dove i passaggi più difficili li saltavo.... dove più che altro facevo scena.
Ora magari vi chiederete perchè se ero una tale schiappa mi facessero suonare? Semplicemente perchè i miei amici erano buoni e sapendo quanto mi piacesse la musica mi facevano suonare con loro.... e poi avevo una buona presenza scenica!
Foto scattata nella cantina del Dante dal fotografo Dario Lanzardo che la inserirà nel suo libro sulla scena musicale di Torino del 1982 "Immagini dal Rock" |
Prima dei LUNA INCOSTANTE.... i NICKEL KAT
Maggio 1981 (circa) - Chivasso, una cascina accanto all' argine del Po, ancora non c'è un nome, un genere e neanche una formazione. Solo un idea scaturita dalle affinità musicali tra me e Valerio.
Alla prima "session" io sono alla chitarra, Rinaldo, che suona praticamente tutto, decide che in quel momento si sentiva molto bassista, Valerio canta e suona il sax, alla batteria c'è un tipo che non conosco che si chiama Simone, è simpatico ma suona malissimo, poi ci sono Dario e Franco che urlano e fanno rumore..... la cosa non sembra molto seria, ma siccome le cazzate erano il nostro forte andiamo avanti e durante l' estate ci troviamo qualche altra volta, Franco mi pare non sia più venuto, al suo posto venne il Malvicino che suonava il basso e Rinaldo passò alla chitarra (credo), durante queste "session" solitamente si improvvisava un giro di accordi più o meno carino o si partiva con riff famosi per poi creare variazioni (uno di questi era "All righ now" dei Free), la prima cosa più o meno sensata che riuscimmo a produrre fu una terribile versione punk di "La canzone del sole" di Battisti.
Un altro pezzo si intitolava "Voometer vomito" ma rimase sempre solo un titolo.
Dopo queste prime prove non troppo serie e votate più che altro alla goliardia troviamo un batterista veramente in gamba, il Dante che ha pure una cantina dove poter provare, Valerio e Rinaldo mi convincono che quel poco che so fare può essere sufficiente e che comunque posso migliorare e così cerchiamo di fare le cose più seriamente e cominciamo a dare un indirizzo alla musica che produciamo, come riscaldamento suoniamo sovente "Isolation" dei Joy Division, ci piacciono molto i Devo e siamo stati colpiti e contaminati dalla rivoluzione del punk, le prime composizioni originali sono:
"The Twenty Four Hours Men"un brano sempliciotto ed ironico con una vena di amarezza che parla
dei misteriosi signori che si aggirano tra di noi tutti vestiti di nero con una valigietta "24 ore"
"Nickel Kat" pezzo dalla struttura piuttosto complessa e faragginosa che molto doveva alle nostre
passate passioni per il "prog", non riuscimmo mai a dargli una struttura definitiva e lo
abbandonammo, il testo parlava di un astronave aliena il cui mitragliere era un gatto color nickel
NICKEL KAT diventa anche il nome del gruppo
"Yellow Cab", il brano della svolta, un riff veloce ed ossessivo dall' atmosfera malata che doveva
descrivere la follia di un taxista di New York che improvvisamente impazzisce ed inizia ad
investire passanti come fossero birilli
Intanto al gruppo si era unito Riccardo, che stava imparando a suonare la chitarra, ma i suoi progressi nell' apprendimento dell' arte chitarristica erano purtroppo molto lenti e faticosi, dopo aver cercato di fargli capire che forse era il caso di lasciar perdere decidiamo di prendere un altro chitarrista, coinvolgo mio cugino Mario, che era un bassista ma se la cavava molto bene con la chitarra, con questa formazione incidiamo il primo demo intitolato semplicemente col nome della band NICKEL KAT, la registrazione avviene nel futuro Sinergy Studio di Beppe Crovella (che a quel tempo era ancora nel garage) suoniamo live con appena un paio di sovraincisioni vocali.... naturalmente quasi sempre buona la prima. Il Demo prende la forma di una cassetta autoprodotta in 150 copie contenente 8 brani. La copertina, dalla grafica essenziale, è curata da Valerio.
sul lato A "Jack the ripper", "Searching For" e "Wars" (il pezzo più New Wave che è statoinserito nella compilation della Spittle Rec "391 Vol 2/Piemonte - Voyage through
the deep 80s Underground in Italy"
sul lato B "Speckled in Red" (unica mia composizione), "Kid Gloves" (il brano più Rock)
"Audience" (Vagamente ispirato allo stile DEVO) "Soft Rain" (Una ballata
Folk/Wave cantata da Rinaldo) e a chiudere "Yellow Cab" (che sarà il pezzo con
cui chiudiamo i pochi concerti che faremo)
Formazione
Valerio Bianco Voce, Sax e tastiere
Rinaldo Doro Basso (Voce e tastiere in Soft Rain)
Arietti Mario Chitarra (Basso in Soft Rain)
Arietti Maurizio Chitarra
Dante Garimanno Batteria
Dopo la registrazione del demo pensiamo di essere pronti per un esibizione "Live" e organizziamo un concerto per amici e simpatizzanti al CRE (Circolo Ricreativo Enel) a Chivasso riscontrando una buona accoglienza (erano tutti amici...!!!)