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domenica 10 luglio 2011

Skarab story part 1


Gli Skarab nascono per caso una domenica d' agosto del 1980 sulla collina di Piazzo (Fraz. di Lauriano) nella veranda di una grazioza casetta in legno. Ci trovavamo li riuniti per uno spuntino all' aperto, quasi tutti musicisti di cui io sicuramente ero il più scarso ma forse il meglio informato sulle nuove tendenze, come sempre in queste occasioni dopo aver mangiato e bevuto spunta qualche chitarra e si inizia a cantare vecchi successi, entrando nello spirito degli anni 60 io inizio a parlare del nuovo fenomeno appena scoppiato in Inghilterra: il revival dello Ska con gruppi come Madness e Specials di cui in italia ancora non si era sentito quasi nulla, improvvisata al momento nasce "Baby don't you know the ska?", il motivetto piace e diverte, Beppe, il padrone di casa, inizia ad elabolarlo... strofa, ritornello, inciso.... presi dall' entusiasmo decidiamo che merita di essere registrato.... ma sopratutto decidiamo di formare un gruppo per partecipare alla festa patronale di Brusasco il 7 e il 9 settembre come "ospiti speciali", serate in cui i "Beat Generation" (un gruppo di nostri amici) propongono un interessante Revival degli anni 60.



Così il giorno dopo iniziamo a contattare un po' di amici per formare questo gruppo posticcio, che fatte le due serate sarebbe finito lì, io alla chitarra ma da solo non me la sentivo, ogni tanto mi perdo ed i passaggi più difficili li sbaglio sempre, così Beppe chiamò il suo vecchio amico Mario che era un batterista ma sapeva anche suonare la chitarra, il batterista già c'era, Elio che in quel periodo stava registrando nello studio di Beppe, al basso il super fidato Majo, mio cugino e naturalmente Beppe alle tastiere e voce solista, con questa formazione registriamo nel garage di Beppe la prima versione del nostro cavallo di battaglia "Baby don't you know the ska", la registriamo di getto, così come viene, col coro che sembra cantato da un gruppo di ubriachi e le chitarre che si intrecciano maldestramente, ma rimarrà la migliore versione che abbiamo mai suonato, col ritmo giusto ed il giusto tiro ed è quella che ancora oggi preferisco.
La potete ascoltare qui



Come ultimo si aggiunse anche Rinaldo come terza chitarra. Serviva ancora qualcosa per creare un po di movimento sul palco così chiamai tre amici che sapevo già appassionati al nuovo fenomeno e gli proposi di fare il coro, Riccardo, Fabrizio e Pier Roberto. Provammo "Baby don't you know the ska" in una versione lenta ed una più veloce e non sapendo quale scegliere le tenemmo tutte e due, avevamo programmato un intervento di circa 20 minuti quindi dovevamo aggiungere qualche altro pezzo, la nostra scelta cadde su due brani del beat italiano rifatti in stile ska, "Resta" dell' Equipe 84 e "Adesso te ne puoi andar" dei Les Surf, per concludere "Monkey Man" degli Specials preceduto da un intro solo vocale.
La prima serata fu un vero successo e la seconda un trionfo, nessuno di noi si immaginava una cosa simile, non che ci fosse tantissima gente, forse nella seconda serata si potevano contare un 200 persone (tenete presente che la normale affluenza ad una manifestazione simile era di 100, 150 massimo). 
Quello che ci stupì era l'entusiasmo con cui la gente ci accolse, saltavano come grilli e non la finivano più di applaudire e di urlare..... ci chiesero il bis e non avendo altri pezzi in repertorio suonammo di nuovo "Baby, don't..." e "Monkey Man", per onestà bisogna anche dire che il pubblico presente conosceva me e qualche altro componente.... ma era comunque anomalo tanto entusiasmo.
Monkey Man la allungavamo un po.... ripetendo il ritornello un paio di volte in più e nel mezzo Elio si produceva in un assolo percuotendosi le guance, riascoltando la registrazione verso la fine di questo assolo si sente una voce dal pubblico che dice in piemontese "Diu Bun.... chiel li, sal cuntinua ancura an poc, ai ven na facia parei!!! (Trad. Dio Buono.... A quello li, se continua ancora un po', gli viene una faccia così!!!).

Rinaldo  Io     Fabrizio  PierRoberto  Riccardo         Elio           Mario
Foto scattata prima di salire sul palco, manca mio cugino Majo, che era già sul palco perchè suonava anche con i "Beat Generation", e Beppe.




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